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Contratto di coworking: i punti chiave


Dopo la pandemia, la richiesta di spazi di lavoro in condivisione ha avuto una crescita esponenziale.


Il contratto di coworking è un negozio atipico di origine americana, letteralmente “lavorare insieme”, che contiene elementi della locazione e dell’appalto di servizi.


Il concedente, che spesso è una persona fisica o una società, mette a disposizione di un utilizzatore, detto coworker, uno spazio attrezzato e funzionale per lavorare.


L’immobile del concedente, di proprietà o in locazione, è ad uso commerciale e può essere diviso in vari ambienti o in un unico spazio aperto.


In questo approfondimento vedremo alcuni dei punti chiave di questa fattispecie contrattuale.


1) Oggetto

Oggetto del contratto è l’utilizzo di una postazione di lavoro.

Spesso in un coworking sono presenti differenti postazioni di lavoro (tavolo comune, scrivania, stanza riservata) dotate di varie attrezzature (lampada, pc, prese, cassettiera, stampante) con diversi gradi di Privacy.


2) Durata

Sono le parti a decidere la durata del contratto.

L’utilizzo della postazione dipende dalle necessità di lavoro dell’utilizzatore, quindi il contratto potrà avere una durata di poche ore, di mesi o anche di anni.


Il coworker può stipulare anche più contratti di coworking in strutture diverse o in altre città.


Si ricorda che la clausola di tacito rinnovo alla scadenza è utile per evitare di perdere l’utilizzo della postazione scelta, considerando anche i periodi di assenza o di non lavoro.


3) Costi e servizi

Il contratto di coworking è un contratto a titolo oneroso, quindi è previsto un pagamento, in base all’utilizzo della postazione.

Il corrispettivo può prevedere una tariffa oraria, mensile o annuale. 

La forma più comune è quella mensile, da versare in anticipo alla sottoscrizione del contratto.


Spesso è previsto, anche, il pagamento di un deposito cauzionale a carico dell’utilizzatore, a titolo di garanzia.


Particolare attenzione deve essere posta, prima della firma del contratto, sia ai servizi comuni,  compresi nel canone, che a quelli extra,  non compresi, ma che potrebbero essere utili per il lavoro (fotocopie, carta intestata, sala riunioni).


4) Responsabilità del coworker

Ampio spazio trovano in questo tipo di contratto gli articoli che prevedono gli obblighi e le responsabilità dell’utilizzatore.


L’utilizzatore si impegna, con la sottoscrizione del contratto, a svolgere attività lecite e a comportarsi in modo rispettoso dei locali e degli altri utenti.


Il coworker, inoltre, è responsabile dei danni causati alle attrezzature, ai locali e agli spazi comuni, in particolare risponderà della perdita del badge di ingresso.


In conclusione, i vantaggi di questo tipo di contratto che strizza l’occhio a chi svolge una libera professione, sono molteplici: si adatta alle esigenze del lavoratore, permette di poter lavorare con costi ridotti e di  creare scambi e stimoli di crescita con gli altri coworkers.

                                                                                      Avv. Rosamaria Interdonato


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