In tema di diritto di famiglia, la maggior parte dei Tribunali ha predisposto delle linee guida da seguire per i coniugi che intendono separarsi.
Recentemente il Tribunale di Mantova, ha posto l’attenzione sulla pubblicazione delle foto dei figli minori sui social network.
Basta un click per immortalare il proprio figlio e con la stessa rapidità si può pubblicare la sua foto in internet.
Ma sono d’accordo entrambi i genitori?
A questa domanda, ha dato risposta il Tribunale di Mantova con un decalogo.
Al fine di evitare future controversie in sede di separazione tra i coniugi, il Tribunale di Mantova vieta la pubblicazione delle foto che ritraggono i figli minori, in assenza del consenso dell’altro coniuge.
Parimenti obbliga, in assenza del consenso, l’immediata rimozione delle foto esistenti su Facebook e sui vari social network.
Le indicazioni dei Giudici appaiono utili ad arginare una moda dilagante che vede pubblicate le foto dei propri figli sui social network, senza il consenso di entrambi i coniugi.
In chiara violazione della privacy del minore e delle Convenzioni internazionali a tutela dei diritti dell’infanzia.
Si intuisce come tale problematica diventi rilevante soprattutto durante la separazione tra i coniugi.
E’ bene ricordare che tale disposizione si inserisce nel più ampio concetto di affidamento condiviso.
Nella maggior parte delle separazioni tra coniugi, infatti, i figli vengono affidati ad entrambi i genitori.
Con l’affidamento congiunto i genitori devono seguire insieme il percorso educativo e di crescita dei figli e devono prendere le decisioni che li riguardano.
Tra tali decisioni rientra la scelta o meno di pubblicare le foto dei propri figli minorenni sui social.
Quando non vi è accordo tra i coniugi, è sempre meglio non pubblicare le foto.
Sicuramente, il divieto imposto dal Tribunale di Mantova verrà abbracciato anche da altri Tribunali.
In conclusione, in sede di separazione è auspicabile che i coniugi trovino un accordo anche su tale questione, per evitare, poi, il sorgere di future controversie che potranno essere risolte solo davanti al Magistrato.
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